martedì 16 settembre 2008
Stanza delle domande (in) consuete 2
mercoledì 10 settembre 2008
Stanza delle domande (in)consuete
giovedì 4 settembre 2008
Stanza dei ricorsi storici
Solo la Germania nazista aveva leggi più intransigenti dell’Italia nei confronti degli ebrei. Ma fino al 1943 gli episodi di violenza contro gli ebrei rimasero fatti sporadici. Non fu seguita una politica che sulla scia di quella tedesca imponesse le stelle di David o il rogo dei libri ebrei.
Nel 1938 Pio XI ribadisce l’ostilità della Chiesa al razzismo e Mussolini confida ai suoi collaboratori delle preoccupazioni per le posizioni del pontefice. La Chiesa sostanzialmente si opponeva a un antisemitismo come quello tedesco (che tendeva a creare una religione pagana del razzismo) ma non si schierava contro una politica di discriminazione. Il risultato fu che la Santa Sede non protestò per l’emanazione delle leggi razziali.
- Borgo S. Dalmazzo, Cuneo: ebbe una vita breve ed era occupato soprattutto da ebrei francesi.
- Fossoli, Carpi: è il campo dal quale partì la metà degli ebrei deportati. Molti ebrei arrivarono a Fossoli dopo la chiusura del campo di Borgo S. Dalmazzo.
- Gries, Bolzano: qui furono trasferiti gli ebrei a causa dell’avvicinamento del fronte al campo di Fossoli. Rimase attivo fino alla fine dell’aprile 1945.
- Risiera di S. Saba, Trieste: fu attivo dall’autunno del 1943 fino all’aprile del 1945. Era l’unico campo italiano dotato di un forno crematorio nel quale furono uccise alcune migliaia di ebrei. Il campo ospitava in misura massiccia antifascisti, slavi e croati.
La maggior parte degli ebrei italiani raggiunse Auschwitz. Alcuni raggiunsero altri campi dopo l’inizio dell’evacuazione di quest’ultimo nel 1945. In Italia quindi non vi furono veri e propri campi di sterminio. Tuttavia si registrarono gravissimi eccidi: a Meina, a Pisa, alle Fosse Ardeatine (dove morirono 73 ebrei), ecc…Il numero totale delle vittime è di 6.291. Solo 837 deportati poterono salvarsi.
mercoledì 3 settembre 2008
Stanza delle vacanze (passate)
sabato 9 agosto 2008
Stanza delle nuove passioni

giovedì 7 agosto 2008
Stanza del lettore onnivoro

martedì 29 luglio 2008
Stanza delle fughe estive (2)

giovedì 24 luglio 2008
Stanza dell'ascolto musicale (rigorosamente dal vivo) 2

lunedì 21 luglio 2008
Stanza della burocrazia

giovedì 17 luglio 2008
Stanza dell'ascolto musicale (in cuffia)

martedì 15 luglio 2008
Stanza del burocrate

lunedì 14 luglio 2008
Stanza dell'ascolto musicale (rigorosamente dal vivo)

sabato 12 luglio 2008
Stanza delle visioni estive

giovedì 10 luglio 2008
Stanza del dormiveglia
mercoledì 9 luglio 2008
Stanza della coscienza civile
martedì 8 luglio 2008
Aule scolastiche

Stanza delle visioni diurne (Deliri?)

venerdì 20 giugno 2008
Gli esami non finiscono mai

venerdì 6 giugno 2008
Stanza del tempo ritrovato
Stanza delle fughe primaverili

mercoledì 28 maggio 2008
Stanza degli sfoghi verbali

lunedì 26 maggio 2008
Stanza delle donne (2)

sabato 17 maggio 2008
Stanza delle domande consuete

giovedì 15 maggio 2008
Stanza del tempo che fugge

mercoledì 14 maggio 2008
Stanza delle fughe estive

Stanza della politica (2)

La stanza dei ricorsi storici

mercoledì 19 marzo 2008
Stanza del viandante (3)

venerdì 29 febbraio 2008
Stanza del viandante (2)
domenica 24 febbraio 2008
Stanza delle visioni notturne

Coloro che sognano ad occhi aperti vedono più, e meglio, di coloro che sognano soltanto di notte. Questa è solo una delle frasi di un celebre incipit di Poe, del mio Edgar Allan, al quale sono particolarmente affezionata. Quando mi accade di avere degli incubi, qualcuno, invariabilmente, mi batte una mano sulla spalla e con un leggero tono compassionevole mi dice di leggere meno, specialmente Poe. Impossibile, ovviamente. Non riesco a saziarmi di libri, diceva Petrarca, che se ne intendeva. A volte, quando leggo per troppe ore consecutive, mi accade di continuare a viverlo in sogno, il libro, di partecipare alla storia come spettatore esterno, di scorrere immagini e non pagine. A volte, i miei sogni mi accompagnano per tutta la durata della mia giornata, e gusto atmosfere e parole, più spesso colori e sensazioni. Purtroppo a volte sgradevoli, ed allora sto ad aspettare che prima o poi quella sensazione negativa si avveri. I Greci sostenevano che i sogni fatti all'alba avevano il sapore delle previsioni per il futuro, e del resto il mio nick è Pythya. Evidentemente, da qualche parte di me, credo ai/nei sogni. Non sarei, del resto, un'idealista.
A volte quindi penso che la realtà che sto vivendo si possa cambiare, che io possa davvero lottare contro i mulini a vento. A volte, invece, e oggi è una di quelle volte, mi sento un pochino sfiduciata, senza quello sguardo dritto verso il futuro (la freccia dei sagittari...) che mi infonde fiducia. Organizzazioni, istituzioni, famiglia. Oggi mi sta stretto tutto. Domani, probabilmente, avrò cambiato mood. Devo aver fatto un brutto sogno, evidentemente, che non ricordo. La sensazione è davvero quella. Bene, andiamo allora a rifugiarci nella no man's land, dalle parti dei libri. E, dunque, Enrico Alleva, La mente animale (saggio di etologia, non spaventatevi), e non ci sono per nessuno. Al prossimo stato d'animo. "Diremo, dunque, che sono un visionario" (E.A. Poe)
venerdì 22 febbraio 2008
Stanza del viandante

Stanza degli amici
