giovedì 4 settembre 2008

Stanza dei ricorsi storici

Il 4 settembre 1938 in Italia, cominciarono a circolare le leggi razziali, che divennero provvedimento di legge nel mese successivo. La Dichiarazione sulla razza fu emanata dal Gran Consiglio nell’ottobre del 1938. Venivano limitati i diritti civili e l’accesso alle diverse professioni. Si cercava anche di stabilire chi dovesse esser considerato ebreo risalendo all’appartenenza razziale dei genitori. Dai provvedimenti per la “separazione della razza ebraica” furono escluse le famiglie a cui potevano essere riconosciuti meriti patriottici. Fu creato un apposito organo del Ministero dell’Interno che poteva affermare la non appartenenza alla razza ebraica alcuni individui. Quest’ultimo divenne uno strumento politico aperto solo nei confronti di chi possedeva consistenti mezzi economici.
Solo la Germania nazista aveva leggi più intransigenti dell’Italia nei confronti degli ebrei. Ma fino al 1943 gli episodi di violenza contro gli ebrei rimasero fatti sporadici. Non fu seguita una politica che sulla scia di quella tedesca imponesse le stelle di David o il rogo dei libri ebrei.
Nel 1938 Pio XI ribadisce l’ostilità della Chiesa al razzismo e Mussolini confida ai suoi collaboratori delle preoccupazioni per le posizioni del pontefice. La Chiesa sostanzialmente si opponeva a un antisemitismo come quello tedesco (che tendeva a creare una religione pagana del razzismo) ma non si schierava contro una politica di discriminazione. Il risultato fu che la Santa Sede non protestò per l’emanazione delle leggi razziali.
Furono quattro i principali campi di arresto e di transito in Italia. Da questi luoghi, gestiti da autorità tedesche ed italiane, gli ebrei partivano sui convogli che raggiungevano i campi di sterminio oltralpe.
- Borgo S. Dalmazzo, Cuneo: ebbe una vita breve ed era occupato soprattutto da ebrei francesi.
- Fossoli, Carpi: è il campo dal quale partì la metà degli ebrei deportati. Molti ebrei arrivarono a Fossoli dopo la chiusura del campo di Borgo S. Dalmazzo.
- Gries, Bolzano: qui furono trasferiti gli ebrei a causa dell’avvicinamento del fronte al campo di Fossoli. Rimase attivo fino alla fine dell’aprile 1945.
- Risiera di S. Saba, Trieste: fu attivo dall’autunno del 1943 fino all’aprile del 1945. Era l’unico campo italiano dotato di un forno crematorio nel quale furono uccise alcune migliaia di ebrei. Il campo ospitava in misura massiccia antifascisti, slavi e croati.
La maggior parte degli ebrei italiani raggiunse Auschwitz. Alcuni raggiunsero altri campi dopo l’inizio dell’evacuazione di quest’ultimo nel 1945. In Italia quindi non vi furono veri e propri campi di sterminio. Tuttavia si registrarono gravissimi eccidi: a Meina, a Pisa, alle Fosse Ardeatine (dove morirono 73 ebrei), ecc…Il numero totale delle vittime è di 6.291. Solo 837 deportati poterono salvarsi.
"Voi che vivete sicuri/Nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a sera/Il cibo caldo e visi amici:/Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no./Considerate se questa è una donna,/Senza capelli e senza nome/Senza più forza di ricordare/Vuoti gli occhi e freddo il grembo/Come una rana d'inverno./Meditate che questo è stato:/Vi comando queste parole./Scolpitele nel vostro cuore/Stando in casa andando per via,/Coricandovi alzandovi;/Ripetetele ai vostri figli./O vi si sfaccia la casa,/La malattia vi impedisca,/I vostri nati torcano il viso da voi" (P. Levi, Se questo è un uomo)

1 commento:

noalgore ha detto...

A proposito di Fascismo, Leggi Razziali e connessioni col movimento ambientalista italiano. Alessandro Ghigi (1875-1970) è considerato il padre dell'ecologismo italiano. Il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi ha definito Ghigi come "l'antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro paese". Si tratta perciò di un padre dell'ideologia ambientalistica italiana. Pochi sanno però che Alessandro Ghigi è stato anche un razzista caparbio, vicepresidente della Società Italiana di Genetica ed Eugenetica (SIGE), che ha partecipato ai congressi internazionali delle società eugenetiche, che ha scritto libri disprezzando ebrei, neri ed altre etnie, che ha firmato il Manifesto della Razza del fascismo nel 1938 con cui ebbe inizio la discriminazione degli ebrei in Italia. Basta scavare un po' dietro la facciata rispettabile di Ghigi per trovare notizie inquietanti, talvolta rimosse dalle biografie ufficiali. Nel suo libro "Problemi biologici della razza e del meticciato" (Zanichelli, Bologna, 1939), Ghigi descrive il tema delle degenerazioni causato dall'incrocio con razze nere che sarebbero "evolutivamente inferiori e geneticamente incompatibili". Nel 1959, dopo alcune esperienze di carattere locale, Ghigi diede vita alla Federazione Nazionale Pro Natura. Nella Carta di Forlì (1973-1981) Pro Natura precisa tutti i fondamenti di quello che negli anni che seguirono è stato il programma di tutte le associazioni ambientalistiche italiane. In pratica vi si sostiene che un aumento dei livelli di vita è da evitare perchè danneggia la natura.
Approfondimenti nel mio blog
Ambientalismo di Razza