mercoledì 3 settembre 2008

Stanza delle vacanze (passate)

In effetti non scrivevo da un po'. Del resto sono così, non amo gli appuntamenti fissi, le consuetudini. Anche per questo non ho MAI tenuto un diario. Non ho da scrivere tutti i giorni. Anche sul blog, non sempre ho tempo, non sempre ho voglia, e, come ormai sapete, per me il PC significa soprattutto lavoro. Chissa come farà Barbara a scrivere spesso...E poi quando sono in vacanza torno a casa solo per dormire. Come mi ha detto un mio ex studente, Mauro, riferendomi che avevano provato varie volte a chiamarmi al telefono, ma ero sempre irreperibile: "professoré, sott'acqua il telefono non piglia" (siamo abruzzesi ed i miei studenti o mi chiamano prof o professoré, che ci volete fare). Insomma, non dico di essermela soltanto spassata (ho anche avuto qualche studente a ripetizione, di quelli che avevano i debiti da saldare) ma non mi posso lamentare. Mare, acqua, Isole Tremiti eccetera. Sono monotona, lo so, ma a me piace così. E poi il piacere di incontrare amici (anche quelli che vivono all'estero, come Barbara), di uscire con loro (di accompagnarli a fare shopping, come con Barbara, e di comprare tutte qualcosa, tranne Barbara che non ha trovato nulla), di andare a mangiare la pizza assieme o girare per borghi, per sagre (vi raccomando il Festival delle Birre Artigianali a Castellalto. Ci trovate da qualche parte attorno ad un tavolo di legno. Barbara no, che non beve). Queste le mie settimane di agosto. Ho continuato con le mie letture (Musil no, non ancora, non ero nella stimmung adatta); in particolare due libri di Mauro Corona, I fantasmi di pietra (bellissimo) e un libro di racconti dal titolo Cani, camosci e cuculi (e qualche corvo). Come sempre bellissimo il libro di Alice Sebold, La quasi luna. In barca ho fregato a Raffaella Ninni Ravazza, Corallari, storie di mare, di immersioni e di coralli, molto bello e coinvolgente. (Raffaella, quando ci porti ad immergerci a Banco Scherchi?).
Ah, poi ho avuto anche altre incombenze.
Già, perché ad ottobre, il 25 per l'esattezza, Fabio ed io ci sposiamo. Dopo una lunga convivenza, abbiamo convenuto che ci siamo stufati di avere solo doveri e nessun diritto. Quindi, alle 17 (alle cinque della sera, per citare Lorca), aula consiliare del Municipio locale. Poi festeggiamo con gli amici. Niente di che, per carità: al comune abbiamo fissato in 5 minuti la data, ai documenti di pensano loro. Per il resto, partecipazioni via PC, un locale dove festeggiare con un bouffet e della musica (io penserei bossanova, devo trovare qualcuno che la suoni), e poi vediamo.
Mah, questi colpi di testa, sarà la vecchiaia...
Evitate i regali, meglio partecipare alla quota viaggio (visto che ci tocca il congedo matrimoniale, cominciamo ad usufruire dei diritti!), che andare a fare le immersioni a Cuba è piuttosto costoso...

2 commenti:

Mammamsterdam ha detto...

Maiali, le immersioni a Cuba andate a fare. Mandami almeno gli estremi bancari, che non per essere pessimista, ma non ce la faccio proprio. e tu non sai come mi dispiaccia (ma insomma, da giovane me li metteva mio padre i paletti, adesso la ragionevolezza del pover'uomo, ma io, quando comincio a spassarmela? la fase diritti, quando mi tocca, a me, che oggi faccio 13 anni di matrimonio).

E mi ricordo come oggi che bellina eri in tailleur rosa cipria con il bouquet delle damigelle in ritardo.

Mah, che vita del cavolo, manco essere al tuo matrimonio. Blah.

Pythya ha detto...

Forse cambiamo programma, che a Cuba girano troppi uragani per il momento. DAVVERO DAVVERO proprio non riesci ad esserci? Si lo so, tutte le cose che avete da fare in quel periodo....però mi dispiace.