martedì 15 luglio 2008

Stanza del burocrate


Era tarda sera, quando K arrivò...
(Questo qui è K, naturalmente). Ho capito che la burocrazia non fa per me, niente da fare. Stamattina ne ho avuto l'ennesima conferma. Relazione di fine anno per i neoimmessi in ruolo. Già, perché per la scuola sono una pivellina, sono solo pochi anni che insegno, del resto. Che io mi sia fatta le ossa nei corsi di formazioneprofessionale o all'università per i burocrati non conta. Sono una pivellina. Contano solo gli anni di servizio effettivo nella scuola, quante volte hai partecipato agli esami di stato. Come se quello che sai insegnare, la passione che puoi trasmettere, si misurino sulla quantità. Il povero Franz ne sapeva qualcosa, di burocrati e del castello. Io non ne ho gran voglia, la salita al castello non mi interessa. Insomma, tutta la mattinata a scuola per relazionare davanti a colleghi con i quali ho lavorato tutto l'anno, che mi conoscono, e davanti al DS al quale non potevo rispondere come avrei voluto. Il pranzo consueto con gli altri colleghi e io che mi rendo conto di cosa significhi la NOIA esistentiva. Va beh, archiviata anche questa, ripartiamo da zero e vedremo cosa accadrà il prossimo anno...

3 commenti:

Giancarlo ha detto...

Nulla, non accadrà nulla. Dovrai cercare le tue risposte altrove, tra i ragazzi, tra quelle menti che non aspettano altro che qualcuno davvero trovi la via per dare loro il senso che valga la pena di esserci...

man muss noch Chaos in sich haben, um einen tanzenden Stern gabaeren zu koennen

... ma tra gli insegnanti, quanti sono quelli che hanno in sè il caos?

ciao

Giancarlo

Pythya ha detto...

Già, lo credo anche io che non accadrà nulla. E quindi si ricomincia ogni anno a tessere una tela che a fine anno si disfa, confidando nel fatto che qualche filo rimanga impigliato tra i loro ricordi e nei loro sguardi. Alla fine, alcuni di noi lavorano ANCHE per questo, no?
La frase che mi citi compare nel mio indirizzo MSN (monmarte@hotmail.it, se possiedi un contatto MSN). Sono state le mie ragazze di terza linguistico ad incoraggiarmi ad aprirlo. I miei ragazzi vivono abbastanza nel chiuso delle reti virtuali, mi diverto spesso a girovagare tra le pagine dei loro blog e delle loro riflessioni. E, sai una cosa? Non mi sembra siano molto differenti dai diciottenni (più o meno) di ogni epoca. Stessa voglia di cambiare il mondo, stessa disillusione.
Una delle mie frasi preferite, che cito spesso nelle mie quinte classi è
Was, mich micht umbringt, macht mich staerker
(e questo vale sempre e comunque per tutti noi)
A presto
M.

Giancarlo ha detto...

L'anno prossimo la mia terza del linguistico aprirà uno spazio di confronto su quanto avviene in classe in un blog oppure sulle pagine del mio sito personale... L'unica regola sarà l'assoluta lealtà, anche quando la lealtà "costa"... vediamo che ne esce...