mercoledì 14 maggio 2008

Stanza delle fughe estive



Il bello del vivere in Italia, almeno, è che fin dalla fine di Aprile assapori l'estate, che a volte fa capolino e si preannuncia in quelle belle ed assolate giornate che ti invitano ad andare fuori, da qualche parte, "n'importe où" direbbe il mio Baudelaire. L'incredibile privilegio dell'abitare in un paese sul mare è che proprio in questi periodi di ponti e vacanze, la spiaggia si rianima, si rimette a nuovo, torna a prepararsi, inesorabilmente, per l'assalto dei turisti. Noi indigeni approfittiamo dei pomeriggi assolati per goderci la spiaggia, il mare, la passeggiata ancora selvaggia e trascurata, per rilassare mente e corpo in un gradevole silenzio. Un sabato pomeriggio al mare, una domenica in bicicletta per ricaricare le pile in vista degli impegni settimanali e sentirsi, in fondo, alquanto privilegiati, ad abitare in questo angoletto di Italia, senza grandi città, senza troppo caos. La famosa dimensione umana della terribile provincia italiana. Salvo poi fuggirne a gambe levate quando la provincia si anima e si affolla nelle giornate agostane, per scappare e respirare aria limpida e brezza di mare. Sotto l'acqua, se possibile, qualche metro sotto, così nessuno può raggiungerti; o lontano, alla deriva, solo con le vele. Per ricordarti sempre che la vita può anche scorrere al ritmo dei tuoi battiti cardiaci. Non è necessario, spesso, correre più forte.
Ora, per l'appunto, vado a fare una passeggiata sulla spiaggia, prima di tornare al lavoro.

Nessun commento: