Solitamente d'estate mi dedico alla lettura. Specifico: amo leggere, e leggo spesso anche durante l'anno (del resto, vivo rintanata nella biblioteca di Hogwarts, un motivo ci sarà...). D'estate, però, leggo più assiduamente, e di solito quei libri ai quali voglio dedicare più tempo, o che sono più impegnativi o sostanziosi. Insomma, sto per affrontare Musil, L'uomo senza qualità. Uno di quei libri che non sono MAI riuscita a leggere (un altro è l'Ulisse di Joyce. Mi fermo dopo poche pagine. Devo avere qualche idiosincrasia per il flusso di coscienza, visto che neanche la Woolf è una delle mie autrici preferite...misteri del leggere. Prima o poi lancerò l'idea dei Libri che non siamo mai riusciti a leggere, una sorta di hit parade dell'insostenibile...). Insomma, riproviamo con Musil. Ho invece letto con piacere un romanzo dell'anno scorso, che ha avuto molto successo, L'Eleganza del Riccio, di Muriel Barbery (che è un'insegnante di filosofia) che ho trovato scorrevole; mentre mi sono imbattuta ne I Pilastri della Terra di Ken Follett che non mi ha detto proprio nulla. E dire che me lo avevano tanto decantato...Devo anche leggere l'ultimo libro di Alice Sebold, scrittrice americana di noir terribili e duri, con un linguaggio asciutto e tagliente più di un rasoio (La quasi luna). Dell'ultimo di Faletti vi ho già detto (dei racconti niente male, leggetelo se avete amato Stephen King), mi è anche piaciuto La solitudine dei numeri primi, di Giordano, mi sembra che abbia vinto il Premio Strega...Lettore onnivoro, appunto. Non disdegno nulla che abbia una copertina più o meno rigida, indipendentemente dal numero di pagine. Non mi interessa. Passo disinvoltamente dai saggi (in questo periodo sto leggendo vari approfondimenti di Claudio Magris, che adoro) ai romanzi ai noir alla fantasy (già, perché ogni tanto sento il bisogno di tornare di nuovo sulla strada verso Mordor...). Hogwarts, appunto, o la biblioteca di Babele, per citare il mio amato Borges. Quando finisco di leggere un bel libro provo sempre una fitta di dispiacere, perché quelle ore trascorse in sua compagnia mi hanno davvero trasportata altrove; e allora provo a centellinarlo, a leggere meno avidamente, ma poi l'interesse per ciò che sto leggendo mi trascina di nuovo, e ricomincio a divorare pagine. Già, perché quando leggo io sono davvero dentro quel libro, vivo davvero quella storia, quella situazione. La trama rimbalza nella mia testa, mi prefiguro situazioni e sviluppi che devo poi andare a controllare riprendendo il libro in mano non appena io abbia cinque minuti di tempo. Ancora due pagine, ancora quattro pagine...a volte ho letto per ore senza accorgermene, e solo la stanchezza visiva mi ha impedito di andare avanti. All'ennesimo libro acquistato, Fabio, il mio compagno, mi guarda e mi dice: prima o poi dovrai scegliere, o esci tu di casa o escono i tuoi libri (casa nostra è piccola, non abbiamo molto posto...). Però sorride, e quindi continuo a non prenderla sul serio, come minaccia. Poi ogni tanto prende un libro e comincia a leggerlo. Sarà contagioso il virus della lettura? Non lo so. Anche a scuola mi capita di spacciare libri indecorosamente: se un mio studente mi chiede un libro da leggere non resisto, devo almeno prestargliene un paio, è più forte di me...Bene, è ora di cominciare: vediamo cosa succede al minimo barometrico che sull'Atlantico viaggia in direzione della Russia. Poi vi racconto. Di nuovo Musil, quindi.
Si accettano elenchi di libri mai letti nonché consigli e raccomandazioni, sono sempre pronta a raccoglierle quando si tratta di leggere (e solo ed esclusivamente in questo caso!!!)